Le mie prigioni.


Sono chiusa in casa con la mia famiglia da più di una settimana e  non capisco cosa stia succedendo. Nessuno va più al lavoro, passano intere giornate tra il letto, il divano, gli hobbies e i social. Mi domando come si possa andare avanti in questa condizione! È vero, mi sono spesso lamentata di restare a casa da sola per troppo tempo, ma ora non ho più un minuto di pace! Il divano è sempre occupato da qualcuno, i letti, che prima riuscivo a godermi nella più completa solitudine durante il giorno, ora sono da dividere con il proprietario di turno! 

Anche la mamma ha perso il senno. Passa da momenti di puro ozio a periodi di febbrile attività, come questo suo nuovo hobby del pane. In casa nostra non si è mai impastato così tanto da quando il gatto del vicino aveva preso il vizio di sconfinare sul nostro divano, fregandosene altamente del mio diritto di prelazione. Se tutto questo non bastasse a rendere assurda  la situazione aggiungo anche che ogni due per tre uno dei miei famigliari a turno e di spontanea volontà si inserisce uno stecchino nel naso, lo mette in un liquido strano, poi versa qualche goccia di liquido su un supporto di plastica e resta per almeno dieci minuti a guardare quella plastica con occhio spento, quasi assente. Non vorrei giungere a conclusioni affrettate, ma secondo me hanno sviluppato una dipendenza da un qualche tipo di droga sintetica, non so, forse trafficata da quella loro amica, quella con i capelli lunghi e la salopette. Effettivamente, a pensarci bene, è una tipa strana. Viene quasi ogni giorno fingendo di portare dei viveri, ma secondo me spaccia. Altrimenti non si spiegherebbe tutta l’apatia che si è impossessata di questa casa nell’ultima settimana! 

Anche ieri è venuta, ha consegnato e poi si è seduta fuori dalla finestra, a parlare. Ma vieni dentro, no? Che ti fa schifo? Mica Abbiamo le pulci! 

Invece non lo fa, non entra in casa da Natale quasi. 

Mamma le passa uno sgabello dalla finestra dopo essersi messa una maschera ed essersi passata uno strano gel sulle mani. La maschera la approvo, effettivamente è meglio che la mia mamma si copra in questo periodo! Da quando è iniziata questa situazione ha sviluppato una certa peluria sotto al naso, roba che non avevo mai notato prima, ma che le conferisce un non so che di scimmiesco. 

Non mi piacciono le scimmie. Mi fanno paura. 

Si, è definitivamente meglio che si metta la maschera la mia mamma. 

Il gel no, quello non lo approvo affatto! 

L’ho annusato per la prima volta qualche mese fa, sulle mani di una tipa che mi stava accarezzando, fa veramente cagare! Vuoi mettere se avesse avuto il profumo del  ragù alla bolognese ? O il lieve sentore del pollo fritto? Ecco, non sarebbe meglio passare un cucchiaio dell’olio di frittura del pollo sulle mani piuttosto che quella roba chimica che non sanno nemmeno come sia fatta? 

Io non mi pronuncio, che facciano quello che vogliono. A me basta che la mia ciotola sia piena.

Contenti loro! 

Devo ammetterlo. Ieri, quando è passata la stramba in salopette, mi sono fatta prendere da un attimo di claustrofobia e, appena hanno aperto la porta, sono scappata fuori e le sono saltata in macchina. Grazie a questo messaggio un po’ più esplicito rispetto a quelli che le avevo lanciato nei giorni precedenti (senza che fossero minimamente colti) ha finalmente capito che volevo uscire a fare una passeggiata. Bisogna essere perspicui con questa gente, sono creature semplici, non afferrano! Non ha capito che volevo guidare io, ma ci arriveremo, piano piano, un passo alla volta.  Alla fine si è fatta dare il necessario e siamo uscite, io e lei. Le facevo da navigatore, tenevo d’occhio il traffico dal finestrino. Devo confessare una cosa: senza di me non sarebbe arrivata molto lontano. Alla fine siamo scese e dove mi porta? A fare il giro delle farmacie! Ma tu non stai bene, ah stramba! Mi legava all’esterno di ogni farmacia, lei entrava e mi lasciava in balia di tutti quelli che passavano. Mi hanno accarezzato almeno dieci persone, una con un odore di gel per le mani più disgustoso di quella precedente! L’unico che aveva un buon odore è stato quel cinese che veniva fuori dal suo ristorante, le sue mani sapevano di anitra all’arancia, una squisitezza! Purtroppo non me lo sono goduta abbastanza, stavo sul chi va là. Mamma mi ha sempre detto che i cinesi stanno ai cani come i comunisti stanno ai bambini.
Non mi sono fidata. 

Si, lo so, la situazione attuale ha anche i suoi pregi. Si cucina a qualsiasi ora del giorno e della notte e c’è sempre un pezzetto di qualcosa che “inavvertitamente “ cade sul pavimento e che subito mi affretto a pulire, più per una questione di igiene e decoro della casa, mica per altro! Sono meglio del Rumba, ma questa non è più vita!
Si, lo ammetto, ho anche approfittato di questo clima di non comunicazione tra i membri della mia famiglia, clima dovuto alla forzata cattività. Mi basta stendermi di fianco alla ciotola, appoggiare il mio musino sulle zampe anteriori e guardarli con i miei occhioni dolci. Non sanno resistere. Credono che nessuno degli altri tre mi abbia ancora dato da mangiare e, come presi da una sorta di ipnotismo, iniziano a farmi un sacco di moine espiando il loro senso di colpa attraverso il barattolo della carne in scatola. 

Come la femmina, Cancesca, non ha ancora capito che la bimba di casa sono io! Si ostina a buttarsi addosso alla mia mamma e a cercare di mangiare il mio cibo. Anche quella volta in cui la mamma mi doveva dare una caramella che non mi piaceva. L’aveva nascosta in un pezzo di carne, pensando che non me ne accorgessi. 

Ho mangiato tutto tranne quella. 

Finché non è arrivata lei, Cancesca, voleva assolutamente la mia caramella! Pensava che mamma l’avesse preparata per lei ed ha iniziato a dire: “ Can I have it? Can I have it? “ a parte il fatto che si, ce l’hai un Can, tuo fratello Cancardo ( quello con la gamba destra più sexy del circondario ndr) ma la caramella è la mia! Ed ho dovuto ingurgitarla in un boccone, prima che me la portasse via! Cosa son costretta a fare in questa casa!
A onor del vero non è che non mi portino a passeggio. Il mio papà, infatti, ogni giorno verso il tramonto, dopo che sono stati chiusi tutti i cancelli, mi permette di correre libera nella proprietà. Purtroppo però, a causa di tutto il cibo che mi hanno rifilato in questi giorni,  devo avere preso qualche chilo, infatti non sono riuscita a stare dietro ai conigli selvatici che di solito mi diverto ad inseguire, anzi, ad essere completamente onesti ieri ho anche fatto finta di non vederli. Oggi, appena mi hanno vista, hanno iniziato a percularmi e sono andati avanti tutto il giorno passando, noncuranti del mio abbaiare, sotto la mia finestra. 

Quindi, per carità, a tutti quelli che possono leggere questa storia! Aiutatemi! Sono in una situazione al limite del sopportabile! Tiratemi fuori da questa gabbia di matti! Fatelo per quel poco di dignità che ancora mi resta, vi supplico!     

                                       “ Toraaaaa, pappaaaaaa! “   

Scusate, devo andare, la mamma mi chiama! Non sa che papà mi ha dato già del petto di pollo con il riso.

Auspico una mia prossima liberazione, magari non troppo prossima, magari dopo la pappa. 

Con affetto e speranza

la vostra 

Tora Pellico

Leave a comment